Contemplare per la nostra Accademia di Counseling significa fare esperienza della nostra quotidianità senza identificarci con il commento del nostro dialogo mentale.
Si tratta di un’azione rivoluzionaria e spesso antitetica al nostro modo di vivere. Quanto tempo impieghiamo delle nostre giornate a rincorrere i pensieri ripetitivi che affollano la nostra mente? Tutti abbiamo un dialogo mentale e questo dialogo ha una storia da raccontare su qualsiasi esperienza abbiamo vissuto, viviamo e vivremo in futuro.
Il punto è che questo dialogo mentale spesso racconta storie che ci fanno soffrire e che riempiono di sofferenza le nostre relazioni. Un esempio?
“Doveva andare diversamente”
“Dovrà andare così in futuro”
“Dovrei essere diverso”
Chi è che non è mai stato attraversato da pensieri di questo tipo? E la lista in realtà è molto più lunga! Come fare a liberarsi dal pensiero incessante del nostro dialogo mentale?
Tra le tentate soluzioni più frequenti c’è il tentativo di ignorare il proprio dialogo mentale, dandosi ragione e “scivolando” sulla questione, cercare di combattere la propria mente tentando di fermare i propri pensieri oppure giudicarsi per ciò che si sta pensando.
Tutte queste tentate soluzioni non funzionano oppure funzionano solo nel breve periodo! Anzi, nel lungo periodo possono peggiorare la situazione: l’attività mentale aumenta e noi siamo sempre più identificati nel flusso dei nostri pensieri.
In che modo la contemplazione ci può essere d’aiuto? I saggi ci dicono: fermati, osserva e basta. La contemplazione è questo, osservare senza commento, stare nell’esperienza senza aggiungere alcuna azione. E se la nostra mente è affollata da pensieri? Possiamo imparare ad osservarli così come si osservano le nuvole nel cielo, stando con ciò che ci sta accadendo senza aggiungere ulteriori commenti alla nostra intensa attività mentale. Si tratta di allenarci ad osservare e ascoltare senza giudizio ciò che accade dentro e fuori di noi.
Contemplare è un’azione semplice, non è una pratica che prevede particolari preparazioni o procedure complesse. Contemplare è una “non azione”, fa parte di quelle pratiche spirituali che ci ricordano l’importanza del “togliere”. Meister Eckhart mistico tedesco del XII secolo scrisse che “l’anima cresce per sottrazione” e questa pratica ci ricorda proprio questo principio.
Se vuoi iniziare a praticare la contemplazione, puoi iniziare con questo semplice spunto pratico. Scegli un momento della tua giornata in cui decidi consapevolmente di rivolgere la tua attenzione all’esterno, stando pienamente con ciò che puoi sentire, ascoltare e toccare. Non serve che tu sia da solo o in un posto “meditativo”, la tua quotidianità è perfetta per questa pratica. Stai pienamente con le tue sensazioni e osserva come se fosse la prima volta, tocca come se fosse la prima volta, ascolta come se non avessi mai ascoltato prima d’ora. Rivolgi la tua attenzione all’esterno ed ogni volta che ti accorgi essere stato trascinato dal commento sull’esperienza del tuo dialogo mentale, riprendi a praticare, senza aggiungere ulteriori commenti. Potrai sorprenderti delle tue scoperte.
Buona pratica!